La Neuropsicologia si identifica come un ambito di intervento e studio interdisciplinare, che si interessa dei processi cognitivi e comportamentali dell’uomo correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema nervoso che ne sottendono il funzionamento (Umiltà, 1999).
L’intervento neuropsicologico, che parte dal colloquio clinico e anamnestico e si qualifica con la valutazione dello stato di salute delle funzioni cognitive del singolo, ha l’obiettivo di supportare l’iter Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/tag/neuropsicologclinico-diagnostico ed identificare possibili strade in termini di riabilitazione e potenziamento delle capacità.
Il mio intervento pone al centro la persona più che il deficit neurocognitivo, nell’ottica di un approccio volto a minimizzare l’impatto funzionale del deficit nella vita quotidiana, migliorare la percezione di benessere e controllo, attraverso azioni riabilitative, compensative, preventive e di programmazione del futuro.
Nella mia attività professionale mi rivolgo soprattutto a:
- Bambini dai 4 ai 17 anni per i quali si sospetta o si è diagnosticata la presenza di un disturbo a carico delle capacità di attenzione e concentrazione, del linguaggio, della memoria e della memoria di lavoro, della abilità scolastiche (lettura e comprensione del testo, scrittura, calcolo e linguaggio matematico);
- Persone con più di 50 anni che percepiscono un cambiamento nelle proprie capacità o si accorgono di qualche défaillance cognitiva nello svolgere le proprie attività quotidiane;
- Persone con diagnosi o sospetta diagnosi di Disturbo Neurocognitivo lieve (MCI) o maggiore (demenza) dovuto a Malattia di Alzheimer, Degenerazione Frontotemporale, Malattia a Corpi di Lewy, Malattia Vascolare;
- Persone affette da Morbo di Parkinson, Sclerosi Multipla o altra condizione clinica cronico-degenerativa che coinvolge il sistema nervoso centrale;
- Persone che hanno subito un qualsiasi tipo di danno cerebrale a seguito di un intervento chirurgico, trauma cranico o ictus.